Festa/incontro di NIM a Firenze – 29 giugno 2008

Firenze domenica 29 giugno 2008
ARCI Isolotto
via Maccari 104 – Firenze

NIM e Teatri OFFesi

Programma
ore 20 – cena sociale di autofinanziamento euro 15
ore 21,30 – Spettacolo con Teatri OFFesi di Pescara:
“Wobbies. Joe Hill, uno di loro”
ingresso libero

vedi la locandina

L’ARCI Isolotto di Firenze nel cuore della rossa Toscana è stata la sede della serata organizzata da Nursing in movimento, occasione d’incontro e laboratorio per altre associazioni Teatri OFFesi e Officina di Sogni.
Durante i preparativi per la cena sociale, Sergio di Officina di Sogni ha effettuato alcune interviste, l’associazione sta realizzando un video documentario che raccoglierà testimonianze e racconti di emigrati, stranieri e italiani. La cena prima dello spettacolo è stato un momento per conoscerci e socializzare.
Lo spettacolo di Teatri Offesi con Lorenzo Marvelli e Fabio Zavatta ha concluso la serata. Il tema della serata era l’emigrazione un fenomeno che si ripete nella storia. Le vicende di Joe Hill, vissuto nei primi anni del novecento, ripropongono i pregiudizi di sempre: paura del diverso, pratiche discriminatorie come le attuali schedature etniche.
Un grazie alla passione e professionalità di Teatrioffesi.

La storia:
A partire dagli ultimi momenti della vita di Joe Hill, ne narra a ritroso gli avvenimenti più importanti. Joe Hill emigrò in America dalla Svezia assieme al fratello Paul Hägglund nel 1902. Lavorò ovunque e facendo qualsiasi mestiere come il minatore, lo spaccalegna, lo scaricatore di porto. Per spostarsi divenne uno hobo, viaggiando sui treni merci e campando in mille posti, dove lo portava il lavoro. Si iscrisse agli IWW (Industrial Workers of the World, i celebri Wobblies) circa nel 1910. Scrisse canzoni ispirate alle esperienze dei lavoratori del suo tempo che, pubblicate nell’ IWW Little Red Songbook, divennero ben presto famosissime nel mondo intero. Joe Hill arrivò nello stato dell’Utah nel 1913 e trovò lavoro nelle miniere di Park City, presso la città di Murray. Nel 1914 fu accusato dell’omicidio di un negoziante di Salt Lake City, John A. Morrison e processato solo su base indiziaria. Joe Hill fu condannato a morte e ne conseguì una battaglia internazionale per impedire la sua esecuzione da parte dello stato dell’Utah. Fu messo a morte presso la Prigione di Stato dell’Utah a Sugar House, il 19 novembre 1915.

Il testo della canzone “Joe Hill” cantata da Joan Beaz a Woostock nel 1969

Ho sognato di aver visto Joe Hill ieri notte
Vivo come (lo siamo) tu ed io
Dicevo “Ma Joe, tu sei morto da dieci anni”
“Io non sono mai morto” disse lui
” Io non sono mai morto” disse lui

“I padroni del rame ti hanno ammazzato Joe,
Ti hanno sparato, Joe”, dissi io.
“Ci vuole più che un fucile per ammazzare un uomo”
Joe disse “Io non sono morto”
Joe disse “Io non sono morto”

Ed ergendosi lì forte come la vita
E ridendo con i suoi occhi
Joe disse “Quello che loro non possono mai uccidere
È arrivare ad organizzarsi”
E’ arrivare ad organizzarsi”

Da San Diego fino al Maine
In ogni miniera ed in ogni officina
Dove i lavoratori difendono i loro diritti

Lì troverai Joe Hill
Lì troverai Joe Hill!

Ho sognato di aver visto Joe Hill ieri notte
Vivo come tu ed io
Dicevo “Ma Joe, tu sei morto da dieci anni”
“Io non sono mai morto” disse lui
“Io non sono mai morto” disse lui

Finalmente trovo un po’ di tempo per scrivere alcune considerazioni su nursing in movimento e sulla serata del 29 giugno. Il bilancio della giornata, come avrete capito attraverso altre mail, è stato estremamente soddisfacente.
L’ARCI di via Maccari si è trasformata per 4 ore in un laboratorio dove tre organizzazioni hanno lavorato a progetti in perfetta convergenza:
Nursing in movimento con la voglia di confermare la sua esistenza attraverso iniziative concrete (grazie anche a Palma e Christian);
Teatri OFFesi come espressione del loro progetto politico in prosa “Wobbies, Joe Hill uno di loro”; Officina di sogni come occasione per raccogliere materiali (interviste e la registrazione dello spettacolo) per il video-documentario “Razza? Umana!”.
L’obiettivo era rifiutare quanto sta avvenendo: dalle schedature etniche alla criminalizzazione del diverso. L’abbiamo realizzato coerentemente alla forma nim, senza dibattiti o . Tutto questo è avvenuto in sole 4 ore in un’atmosfera di convivialità e in coerenza con la forma Nim. Persone molto diverse, ma unite da valori comuni (circa 40 persone).
Siamo riusciti con la quota della cena a coprire i costi per l’organizzazione ARCI e ricompensare (anche se mai abbastanza) coprire le spese vive di T.off

Giancarlo Brunetti

Chi sono i Teatri OFFesi di Pescara.

Insieme dal 1998 i Teatri OFFesi sono impegnati nel campo della ricerca, dell’educazione, della produzione di spettacoli e dell’editoria cartacea e on-line.Tutte le attività tendono verso forme di Movimentazioni, di avvio di processi costituenti, di trasformazioni del reale e del quotidiano.La costruzione di reti dei teatri, il fare Luoghi dei non-luoghi, le azioni in strada secondo il metodo del Mob project, sono pratica di un ESSERE POLITICO ED IN MOVIMENTO che è all’origine della formazione del gruppo.

Ricerca/Ricerche!
T-OFF e alla ricerca di quel luogo/non luogo ove corpi ed immagini realizzino un simulacro significante come possibile via di fuga per un teatro ribelle e resistente, socialmente impegnato e pratica del comune.La de-costruzione del logo teatrale e di ogni suo possibile imperio sul comune attoriale, diviene così l’obiettivo di ricerca e sperimentazione di un teatro fatto di corpi e pixel, in movimento verso altri reali possibili.Il risultato/i risultati possono essere tradotti come un continuo salto da un piano linguistico all’altro, da una forma all’altra privilegiando l’interruzione del flusso unico ovvero dell’unico senso allo scopo di aprire ai molteplici processi significativi. L’intermittenza, l’incertezza, l’attesa, come dire, il CAOS in luogo di un solo piano d’azione.

Educazione/scambio, baratto!
T-OFF è all’università, a scuola e in tutti quei contesti ove reti di associazioni realizzino progetti educativi in movimento verso il cambiamento e la trasformazione. I workshop, lontani dalla pretesa di insegnare il Teatro/i Teatri, si strutturano come Unità da dis-unire, spettacoli da distruggere e ri-comporre secondo esigenze altre e complesse.Il gruppo T-OFF mette così a disposizione un proprio spettacolo di partenza e chiede ai partecipanti di entrarvi a tutti gli effetti per contaminare, ibridare, annullare e ri-costituire materie dentro processi di coscientizzazione rispetto a situazioni personali e sociali, meritevoli di trasformazione. L’obbiettivo è provare, attraverso l’uso di macchine teatrali, ad innescare meccanismi di cambiamento del sé e quindi a cercare pratiche di comunanza per un’altra vita possibile.

Produzione di spettacoli/fuori mercato!
www.teatrioffesi.org