Incontro di Nursing in movimento con Sunil Deepak rappresentante in Italia del PHM (People Health Movement)

Bologna, martedì 27 febbraio 2007
sunil 001
Siamo andati nella sede bolognese di AIFO (www.aifo.it) a trovare Sunil Deepak componente del medical scientific department dell’associazione, consulente dell’unità disabilità e riabilitazione dell’OMS e rappresentante italiano del PHM.
L’incontro serve a conoscerci e rafforzare i collegamenti tra le nostre attività.
Il Movimento dei Popoli ha lanciato una campagna internazionale per il diritto alla salute che avrà come prima tappa italiana il convegno “salute per tutti un obiettivo possibile” che si terrà nell’Aula Magna “De Benedictis” del Policlinico di Bari il 27 aprile 2007. In questa occasione Nursing in movimento sarà presente con una relazione su assistenza infermieristica e nuove forme di sfruttamento e lavoro precario.
Per quanto riguarda la campagna siamo ancora nella prima fase che consiste nel raccogliere lo studio di casi nei vari paesi. Si chiede agli attivisti di presentare la situazione riguardo al diritto alla salute in 4 o 5 paesi per ogni zona geografica.
I grandi principi che hanno originato la campagna internazionale sembrano condivisi ma ci si trova in difficoltà su obiettivi concreti. C’è un documento di Paul Hunt rappresentante delle Nazioni Unite per Diritto alla salute non del tutto coincidente con il documento formulato dal Movimento dei Popoli, quest’ultimo dà linee guida riguardo a quali problemi affrontare e quali questioni discutere. Paul invece vuole riuscire a misurare fin dove è assicurato il diritto alla sua salute.
Già questo dà un’idea di come ancora non si riesca a concordare su visioni comuni.
Le adesioni alla campagna non contano per ora grandi numeri. In Vietnam c’è uno dei sostenitori più importanti, attivisti sono presenti in India e in America Latina, in Italia oltre a Sunil Deepak c’è Edoardo Bai del Forum difesa della salute (www.effediesse.org).
Ci sono molte altre persone, ma che esprimono vedute diverse e non tutti sono profondamente convinti. Quello che è mancato è stata una condivisione tra i singoli paesi, il percorso corretto sarebbe stato elaborare documenti discussi a partire dalle sedi più decentrate fino al livello nazionale, questo avrebbero garantito un maggior consenso attorno al progetto.
Oggi non è facile fare previsioni, comunque non ci saranno obiettivi identici in tutto il mondo, il diritto alla salute è vissuto in modi estremamente differenti nel mondo.
Se lo scambio di informazioni e la discussione non sono continui e diffusi sarà difficile raggiungere un documento condiviso che possa portare ad azioni concrete.
Riguardo al convegno di Bari Nim esprime qualche incertezza sul fatto che si alternino tante relazioni brevi che lasciano poco spazio ad una discussione partecipata, forse sarebbe stato meglio un incontro preliminare tra i partecipanti per valutare le risorse ed esporre i nostri disegni, ma non è detto che questo non ci potrà essere.
Sunil condivide queste considerazioni, l’evento potrà aumentare la visibilità del movimento dei popoli, diffondere la conoscenza della Carta dei popoli, ma è difficile prevedere se porterà a risultati concreti nell’immediato.
Riguardo all’ Osservatorio sulle violazioni al diritto alla salute obiettivo del confronto congressuale non ci sono idee molto chiare. Esiste già una esperienza in questo senso, l’osservatorio salute globale che è formato da un gruppo di volontari che ragiona su cosa si vuole fare senza porsi obiettivi particolarmente elevati. Ad esempio è impegnato ad introdurre le tematiche del diritto alla salute, e della salute globale nei curricula universitari. Ci sono nove o dieci Università italiane che hanno già accettato però in qualche modo rimane in secondo piano e senza crediti formativi.
Non sappiamo cosa potrà nascere dal confronto con le istituzioni presenti a Bari, se va in porto l’osservatorio potrebbe essere uno strumento in più.
Sunil si chiede anche se non ci sia il rischio di perdersi per strade parallele allontanandosi da una unità, tra i movimenti e associazioni impegnati in questo campo, che al contrario sarebbe opportuno trovare.
La Rete europea per il diritto alla salute REDS di Nicola Delussu fa parte della rete italiana dei movimenti, ultimamente si è un po’ allontanato dal Forum di Milano e non sarà verosimilmente in Puglia, a metà marzo si riunirà in Spagna. Sono già poche le forze è un peccato che si frammentino ancora.
C’è per certo molta condivisone sul Movimento dei Popoli, sarebbe opportuno un momento di chiarimento, di conoscenza e di condivisione prima di presentarsi al pubblico e alle istituzioni, è importante trovare spazi per ragionare.
Anche negli altri paesi il Movimento dei Popoli è costituito da realtà piuttosto piccole con poche persone attive. Al contrario in India, ed in generale in Asia c’è più fermento. Soprattutto c’è partecipazione di gruppi che discutono e progressivamente mettono insieme quello che hanno fatto. Così possono incontrarsi a livello nazionale su dei temi che sono già stati affrontati da tempo, e da tutti nelle varie realtà locali e fare pressione sulle scelte di politica sanitaria.
A grandi linee vi sono due, tre aree mondiali in cui opera il PHM. La più importante è di lingua inglese forte soprattutto in India e nel Sud Est Asiatico, un’altra di lingua spagnola nel Sud America. L’Europa è collegata con la prima area, le persone attive nel PHM sono oltre che in Italia, in Gran Bretagna, Germania e Olanda. Le due aree non comunicano sufficientemente, in America Latina c’è fermento, però è un po’ isolata dal resto del mondo, non solo per la differenza di lingua, anche per una visione più radicale propria del loro modo di agire. Alla seconda assemblea del PHM a Cuenca, Equador c’è stato qualcuno che ha parlato anche di uso della violenza ed è difficile pensare che anch’essi facciano parte del Movimento dei popoli.
L’anno prossimo a Ginevra tutti i movimenti per il diritto alla salute si troveranno in occasione del trentesimo anniversario di Alma Ata. Sarà un momento speciale per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica.
Chiediamo un parere su Nursing in movimento e sul suo ruolo nel movimento, Sunil esprime un giudizio molto positivo sull’operato di Nim del quale ha voluto conoscere la diffusione sul territorio nazionale. Nim non è una forza trascurabile, ritiene importante il ruolo delle professioni sanitarie nella funzione di promozione e difesa dei diritti umani, in particolare gli infermieri che sono culturalmente sensibili ad un approccio globale alla salute della persona, non solo verso la condizione patologica, ma verso i determinanti socio-economici e ambientali.
Apprezzamento sul tema portato da Nim a Valencia, che ritiene una ricerca da diffondere.
Premesso che non ci proponiamo come movimento corporativo di una professione, ma aperto a tutta la società civile Nim può giocare un ruolo dentro il Movimento dei popoli che ha bisogno di guardare dentro l’Italia e vedere quello che vi sta succedendo. In Italia la Carta dei popoli per la salute è stata firmata da diecimila persone, ma a dare un contributo in fatto di osservazione, analisi e descrizione di situazioni sono in pochi. In questo senso c’è ancora tanto lavoro da costruire insieme.