Noi uomini e donne di scienza infermieristica conosciamo la posizione ostile di questo Papa…

Lorenzo Marvelli-infermiere

Cosa pensate, voi che come me siete professionisti dell’assistenza ovvero uomini di scienza infermieristica, dell’attuale trambusto alla Facoltà di Fisica della Sapienza?

Noi uomini e donne di scienza infermieristica conosciamo la posizione ostile di questo Papa verso ogni forma di dialogo con gli scienziati in materia di interruzione di gravidanza, di testamento biologico, di terapie del dolore, di eutanasia ovvero tutte quelle forme di libera e cosciente autodeterminazione della persona.

Noi uomini di scienza infermieristica sappiamo, al di là d’ogni confessione religiosa, che gli uomini e le donne hanno tutto il diritto di manifestare la propria volontà in materie di cure mediche: la nostra professione ci obbliga al rispetto di queste volontà quando siano espressioni libere.

Voi pensate che i 69 insegnanti della Facoltà di Fisica insieme ad una minoranza di studenti, non abbiano il diritto di manifestare il loro dissenso nei confronti del loro Rettore che sceglie di inaugurare l’anno accademico chiamando un capo religioso così fortemente impegnato nella professione legittima dei suoi dogmi, a tenere una lectio magistralis nell’aula magna?

Voi pensate che, in nome di quel dialogo che tutti auspicano, non sia ugualmente legittimo che questa minoranza che si dichiara priva di dogmatiche di fede, manifesti la propria contrarietà?

Che dialogo sarebbe se questa minoranza fosse obbligata al silenzio da una sorta di riverenza che nulla ha a che fare con la scienza?

E perchè il Parlamento tutto con il Presidente del Consiglio e delle Repubblica, il Ministro comunista dell’Università, il sindaco di Roma, tutti i giornalisti delle maggiori testate, perchè tutti corrono a scusarsi con la Santa Sede e nessuno chiede scusa ai professori ed agli studenti riempiti in questi giorni delle offese più turpi per il fatto d’aver dichiarato apertamente le loro idee?

Personalmente, proprio per il fatto d’essere un infermiere, mi sento di ribadire l’importanza della preservazione della laicità dei luoghi pubblici di formazione ed educazione, dei luoghi di costruzione dei saperi scientifici e della cultura in genere.

Per questo sto dalla parte di Giordano Bruno. Per questo sto dalla parte di Galileo Galilei. Per questo considero la rinuncia della Santa Sede a tenere la lectio magistralis all’Università pubblica di Roma, una grande vittoria della democrazia che, non bisogna dimenticarlo, è fatta anche di minoranze e non assolutamente di dittature delle maggioranze.