La storia di Abdel

Lorenzo Marvelli

Intermezzo uno: presentazione della storia di Abdel

Mi chiamo Lorenzo. Sono un infermiere italiano.

Vi racconterò una storia recente di straordinaria precarietà; una storia che inizia quasi per scherzo, una storia che, almeno in principio può sembrare incredibilmente grottesca.

Ma poi, alla fine: una storia con un epilogo tragico. Incredibilmente tragico.

Questa è una storia incredibile ma vera.

12 dicembre 2005. Torino. Italia del Nord. Abdel Rahim Belgaid, marocchino di 44 anni, vive da molto tempo qui in Piemonte, dove si è diplomato alla scuola infermieri dell’Ospedale torinese Maria Vittoria e fino a qualche tempo fa lavorava come infermiere per conto della Cooperativa Vita Serena nell’Azienda Ospedaliera torinese denominata “Le Molinette”.

La cooperativa Vita Serena è una agenzia di intermediazione che recluta in massa infermieri stranieri disposti a lavorare con retribuzioni modeste. La sua sede è a Torino in Corso Giulio Cesare 183. Il suo presidente è Luca Giovannone. Questo signore ha dichiarato nell’anno passato un fatturato di appena 15 milioni di euro.

Abdel Rahim Belgaid quale cittadino straniero, benché formatosi in Italia dove vive da 15 anni, non può accedere ai concorsi per infermieri e per lavorare deve ricorrere all’intermediazione, deve ricorrere al nostro Luca Giovannone.

Abdel Rahim Belgaid è finito in rianimazione e poi nell’unità spinale del CTO di Torino, rimarrà paralizzato per sempre per aver osato chiedere il pagamento del suo stipendio arretrato di tre mesi, al responsabile della cooperativa per cui lavorava, un vecchio caposala in pensione, non nuovo a fatti di violenza in corsia.

C’è stato un alterco fra Abdel e questo responsabile che si chiama Michele Arcuri, ora indagato per lesioni gravissime, che si difende dicendo che Abdel ha fatto tutto da solo, sbilanciandosi nel tentativo di colpirlo con un pugno e procurandosi la lesione spinale battendo contro lo spigolo del bancone della segreteria.

Intermezzo due: la voce di Abdel

Mi chiamo Abdel Rahim Belgaid. Sono nato in Marocco. Sono arrivato in Italia 15 anni fa. Ho frequentato la scuola per infermieri all’ospedale Maria Vittoria di Torino. A causa di una legge dello Stato Italiano, non ho potuto accedere a concorsi pubblici per Lavorare e mi sono dovuto rivolgere ad un’agenzia che si chiama Vita Serena.

Io so che se avessi fatto un regolare concorso pubblico un’ora del mio lavoro costerebbe alla Azienda Sanitaria molto di più di quello che invece paga alla cooperativa.

Era per avere quei pochi soldi che mi spettavano che quella mattina andai dal signor Arcuri: erano 3 mesi che non pagavano ed io non sapevo come fare per vivere.

Lui cominciò subito ad insultarmi, mi disse che sapevamo solo chiedere soldi ed invece dovevamo ringraziare il cielo per l’opportunità che la cooperativa ci stava dando a noi morti di fame che venivamo da paesi alla fame.

Era pieno di rabbia e mi fece capire che i soldi non li avrei visti almeno per il momento. Gli dissi che non sarei uscito di lì fino a che non avrei avuto quanto mi spettava.

Accadde allora. Accadde senza che io potessi aspettarmelo: cominciò a colpirmi, io caddi a terra, sentii un violentissimo dolore alla schiena. Poi nulla. Lui continuava a picchiarmi ma non sentivo più i suoi colpi sul mio corpo. Avevo gli occhi chiusi. Anche le sue urla mi sembravano lontane. Forse mi addormentai. O persi i sensi.

Ho subito 3 interventi alla schiena. I medici sono gentili. Anche gli infermieri miei colleghi. Il primario mi ha detto che sono fortunato perché conserverò l’uso della braccia.

Sono venuti in ospedale giudici ed avvocati ad interrogarmi. Il signor Arcuri dice che sono accidentalmente caduto a terra battendo contro uno spigolo del bancone della segreteria nel tentativo di sferrargli un pugno.

Il signor Arcuri è un bugiardo. Volevo solo i miei soldi. Nient’altro.

Intermezzo 3: epilogo della storia

La legge del precedente Governo di centro destra, la cosiddetta “Legge Bossi-Fini”, consente ad infermieri, sportivi e ballerine di non essere annoverati nelle quote annuali d’ingresso di lavoratori stranieri.

La cooperativa Vita Serena conserva l’appalto di Torino all’ospedale “Le Molinette” che è l’ospedale a più alta densità di lavoratori stranieri in Italia.

L’ospedale “Le Molinette” è anche al terzo posto per le sue dimensioni.

Il presidente della cooperativa Vita Serena, Luca Giovandone, ha immediatamente preso le distanze dai fatti e dichiara che nel giorno dell’aggressione ad Abdel, lui non era a Torino.

Il responsabile Michele Arcuri è tutt’ora indagato ed è stato per questo dimissionato dalla cooperativa Vita Serena.

Le rappresentanze sindacati aziendali dell’Asl 4 di Torino si sono organizzate per devolvere un’ora di lavoro da far confluire in un fondo di solidarietà a favore di Abdel Rahim Belgaid.

Abdel Rahim Belgaid, infermiere marocchino, ha perso per sempre l’uso delle gambe