Un lombardo vale di più

Sul “Fatto Quotidiano” del 17 dicembre (vedi link a fine articolo) si legge l’esternazione dell’europarlamentare Ciocca (Lega) il quale sostiene che “nel distribuire i vaccini Covid si deve valutare l’economia. Se si ammala un lombardo questo vale di più” e quindi ne ha più diritto. La collega Giovanna Marrazzo scrive una lettera al Presidente della Repubblica affinchè si intervenga.

Di Giovanna Marrazzo

Illustrissimo Presidente della Repubblica,
mi permetto di disturbarla in un momento storico così difficile per noi tutti ed immagino anche per lei, ma la questione per la quale sono a chiedere il Suo intervento e’, a mio avviso, di estrema importanza.
Sarò sintetica e spero chiara. Il 18.12.2020 mi sono mio malgrado trovata a leggere diversi articoli su diverse testate giornalistiche, circa le gravi affermazioni che un europarlamentare, politico italiano della lega lombarda, l’onorevole Angelo Ciocca, si è permesso di avanzare circa il vaccino anti covid 19.
Affermazioni così gravi da violare i principi costituzionali della legge italiana, in cui vengono sanciti i diritti inalienabili dei cittadini italiani, tra i quali la pari dignità innanzi alla legge, senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinione politica, condizioni personali e sociali ( art.3 della Costituzione Italiana). Diritti inalienabili dell’umanità, non certo solo del cittadino italiano.
Ora, che un politico di qualsiasi bandiera, si permetta di affermare pubblicamente che “vale più economicamente un lombardo che un laziale “ e che pertanto vada somministrato il vaccino prima ai Lombardi, precisando in seconda battuta che ciò lo sottolinea da imprenditore, significa che si è veramente toccato il fondo. Ciò risulta ancor più grave in un momento storico buio, confuso, destabilizzante e incerto.
Gentile Presidente, prima ancora di definirmi cittadina, lavoratrice, contribuente, operatore sociale, “ lombarda di origine meridionale”, da madre Le chiedo l’immediato Suo intervento per quanto di Sua competenza.
Come posso da madre giustificare parole e possibili agiti politici ai miei figli, quando insegno loro la parità dei diritti, il diritto alla salute, allo studio, alla vita, indipendentemente dal colore della pelle, dalla cultura e dalla religione? Come posso spiegare loro perché zii, cugine, nonni che vivono in Campania, non vengono considerati pari a loro ? Come posso giustificare loro il mancato rispetto della legge e delle regole, se chi ci rappresenta in primis non lo fa ?
In più, Signor Presidente, mi dia certezza che mai e dico mai più si debbano sentire affermazioni come quelle dell’onorevole in questione, perché si crepa il cuore al solo pensiero che nessuno intervenga affinché a tutti sia garantita la salute e la vita. Due diritti assoluti.
Mi vergogno Signor Presidente, perché nulla sembra essere stato fruttuoso con questa pandemia, perché ancora domina il più forte, il padrone, la supremazia che credevo, ingenuamente, essere stata superata con la seconda guerra mondiale.
Non mi accontento di “polveroni”, di “ bufere” che sto leggendo sui giornali e sui social. Sento il dovere di chiederLe un fattivo intervento.

La ringrazio per la Sua attenzione. Buone feste.
Cordiali saluti.

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